sabato 27 settembre 2014

Un corpo celeste extrasolare starebbe rallentando la rotazione del Sole

An extrasolar celestial body  would be slowing down the rotation of the Sun
Небесный экстрасолнечная тело будет замедляя вращение Солнца
一个天体的太阳系外将放缓太阳的旋转




Mai è accaduto nella storia moderna: l’attività magnetica della nostra stella è bassissima e le prospettive per i prossimi anni/decenni sono di un’ulteriore e pesantissimo calo.
Il campo magnetico solare è debolissimo.
Innanzi tutto cerchiamo di capire come funziona il CM solare.
Il Sole al suo interno presenta più strati.
Strato interno : NUCLEO e ZONA RADIATIVA
Strato esterno : ZONA CONVETTIVA e FOTOSFERA
Lo strato interno è molto denso e pesante e si comporta come un solido, mentre quello esterno, essendo più leggero si comporta come un liquido. Le due zone sono separate dal Tachocline ed è proprio qui che si genera la DINAMO SOLARE.
La porzione esterna della stella “scorre” su quella interna, di fatto viene trascinata dal moto rotativo del corpo solido dando vita ad una rotazione di tipo “differenziale” : i deboli campi magnetici poloidali vengono così trasformati in campi magnetici più intensi di forma “toroidale”.
Successivamente le linee di campo magnetico si rinforzano ulteriormente grazie ad una altro tipo di rotazione differenziale tutto interno alla zona convettiva, ciò è dovuto al fatto che la velocità di rotazione è maggiore all’equatore rispetto alle zone polari.
Lo “stiramento” del plasma causato dalla rotazione differenziale amplifica ulteriormente i campi magnetici generando “vortici”: aree dove la densità è minore con particelle estremamente cariche dienergia elettromagnetica.
Il moto convettivo trascina i flussi magnetici verso la fotosera dando origine alle MACCHIE SOLARI. La Dinamo Solare è il plasma stesso.
Gli ultimi dati relativi ai poli magneitici sono a dir poco allarmanti:
POLARITA NORD: -5
POLARITA SUD: -15
POLARITA GLOBALE: 5
Siamo ad oltre un anno dall’inversione e confrontando questi dati con quelli dei cicli precedenti possiamo affermare con assoluta certezza che la Dinamo Solare è bloccata: si tratta di una situazione di completo stallo.
I campi magnetici Nord e Sud non si polarizzano quindi non si caricano, e questo è un segnale inequivocabile che la Dinamo è ferma completamente.
Tanto per farsi un’idea, ecco le rispettive polarità a 13 mesi dall’inversione magnetica nei cicli solari passati.
CICLO 21
POLARITA NORD: -45
POLARITA SUD: 60
POLARITA GLOBALE: -53
CICLO 22
POLARITA NORD: 44
POLARITA SUD: 135
POLARITA GLOBALE: 16
CICLO 23
POLARITA NORD: -58
POLARITA SUD: 169
POLARITA GLOBALE: 37
A questo punto, ogni dubbio è sciolto.
Molti di voi si stanno chiedendo: come mai nonostante la Dinamo Solare sia ferma sono comparse numerose macchie in questi ultimi mesi?
Semplice: ciò che vediamo ora è un film vecchio di 10 anni; tanto è il tempo che impiegano i flussi magnetici per raggiungere e “forare” la fotosfera, pertanto gli effetti di questo”stallo” li noteremo a partire dal prossimo ciclo solare 26 e se tanto mi da tanto, il ciclo solare 26 rischia di divenire solo“vituale”, con tutte le conseguenze che ne deriveranno.
Se esiste un problema di Dinamo significa che si tratta di un problema di rotazione della stella: il Sole RUOTA PIÙ LENTAMENTE. Di poco, anzi di pochissimo, ma più che sufficiente per indebolire l’intero campo magnetico a tal punto che tra alcuni anni le macchie solari potrebbero divenire solo un lontano ricordo.
Quali potrebbero essere le cause di questo rallentamento?
Le risposte sono solo 2.
L’origine può essere interna al sistema solare oppure esterna.
La prima ipotesi secondo me è da scartare: gli unici pianeti che possiedono un campo gravitazionale e magnetico capaci di interagire seriamente con il Sole sono i giganti gassosi, Giove in primis e Saturno in seconda battuta.
Giove attualmente si trova oltre la distanza media e raggiungerà l’afelio nei primissimi mesi del 2017, mentre Saturno, che riesce ad interagire in modo significativo solo quando si trova o in congiunzione o in opposizione rispetto a Giove, si trova in una posizione defilata. Gli altri pianeti sono o troppo piccoli o troppo distanti.
La seconda ipotesi, invece, ha come presupposto l’avvicinamento alla nostra stella di una o più masse la cui forza gravitazionale è capace di interagire con quella del Sole.
Se così fosse, significherebbe che non si tratta affatto di un minimo solare stile Dalton o Maunder, minimi che hanno avuto origini interne al sistema solare, bensì di qualcosa di totalmente diverso e con una ciclicità molto più lunga.
Oltre non posso andare, devo a questo punto lasciare la parola agli esperti di astronomia.

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