lunedì 23 febbraio 2015

Tensioni Usa-Russia. La Cina scende in campo e si schiera…

US-Russia tensions. China takes the field and sided ...
Американо-российские трения. Китай выходит на поле и односторонний ...
美俄的紧张关系。中国采取现场和面...


Grande confusione occidentale dopo la serie di decisioni sbagliate USA-NATO che hanno gettato nel caos intere nazioni e 
la decisa presa di coscienza di Russia e Cina contro un procedere portatore di altre catastrofi.

“Ai nostri occhi il presidente della Federazione russa Wladimir Putin ci è sempre apparso un tantino misterioso; per il modo oscuro con cui è subentrato a quel losco individuo che era Boris Eltsin, soprannominato anche Corvo bianco, e per alcune sue frequentazioni tutte italiane di personaggi poco raccomandabili.

Tuttavia, considerato il vuoto assoluto di idee di Europa e Stati Uniti d’America, egli, poco per volta, con il suo impegno, è riuscito ad auto-valorizzarsi sulla ribalta internazionale, al punto tale che ben pochi altri capi di stato possono vantare l’attuale suo prestigio.

Anche la questione delle sanzioni l’aveva assorbita con molto fair play, aveva solo ripromesso ritorsioni che l’Europa, purtroppo, oggi sta scontando.
Personalmente avevo tentato l’ironia, paragonando il super conosciuto cagnetto Dudù, all’Europa che erogava sanzioni a un molosso forzuto, la Russia, che ha una storia complessa alle spalle, di invasioni, di aggressioni, ma che ne è sempre uscita in piedi in virtù del suo popolo eroico.
Oltre tutto la Russia ha sempre curato molto bene la diplomazia al punto tale che quella russa non ha nulla a che fare con quella statunitense..
Lo prova l’attenzione della Cina – sempre così diffidente con le altre nazioni del pianeta – che dopo aver aiutato massicciamente inVenezuela e l’Argentina da un punto di vista economico, ora ha promesso alla Russia tutto il sostegno possibile per contribuire a farle superare la crisi economica interna.
Secondo il celebre columnist, editorialista della catena della multinazionale dell’informazione BloombergWilliam Pesek, l’atteggiamento della Cina, oggi dimostra il fallimento progressivo della leadership che gli Stati Uniti hanno sempre avuto in campo finanziario sul piano mondiale, e la fine definitiva degli accordi di Bretton Woods, che sono quelli in merito alla convertibilità del dollaro in oro.
Questo scricchiolante imperialismo, vede da una parte i forti con la loro calma, dall’altra gli esagitati, l’eccitazione di chi non ha più idee e pensa di risolvere tutti i suoi problemi con uno scontro armato” Mario Albanesi, giornalista indipendente

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